Faccio un po' fatica a dare un
ordine logico alle cose che vedo o che scopro, qui in
Messico. Il termine inglese overwhelmed esprime bene come mi sento:
una specie di onda fatta di tanti stimoli nuovi non sempre facili da gestire. E
in mezzo c'è pur sempre una quotidianità che sta cominciando a diventare
routine: sveglia, colazione, attesa chilometrica del bus della scuola davanti
al portone, sistemazione casa, sguardo desolato all'appartamento vuoto e ai
tristi mobili a noleggio, spesa, impegni vari, rientro da scuola delle bambine con
conseguente attesa chilometrica del bus, compiti, altro sguardo tristo, birra
consolatoria, rientro consorte, cena e via così.
In mezzo, le prime gite in giro
per la città - che alterna zone inavvicinabili ad altre molto carine - e in
parallelo tante cose nuove, talvolta ridicole o semplicemente diverse da ciò
cui ero abituata. Ora, siccome non l'ha detto nessuno che deve esserci una
logica in quel che racconto qui, vado ad elencare, come si dice in spagnolo,
a cabezon de perro ciò che
mi ha colpito ultimamente.
(Chi mi legge dai tempi del
glutammato ricorderà che adoro gli elenchi, per chi non avesse avuto questa enorme fortuna: adoro gli elenchi)