mercoledì 22 novembre 2017

BIZZARRIE MESSICANE PARTE PRIMA

Il divertente di vivere all'estero è - tra le altre cose - apprendere abitudini e stili di vita che probabilmente come turista non si riescono a cogliere, non vivendone la quotidianità. Gradualmente si scoprono quindi cose che piacciono, altre che affascinano ed altre ancora che alle volte lasciano perplessi. Ora, mentre è abbastanza intuitivo comprendere che in Cina le perplessità fossero moltissime, in Messico tutto accade in modo più sottile perché se all'apparenza molto è “comune”, trattandosi di due culture, la italiana e la messicana, entrambe latine, molte consuetudini restano da digerire. Alcune fanno sorridere, altre invece possono dare un po’ sui nervi, specie se non si è particolarmente tolleranti.
Io non mi considero un’intollerante, altrimenti avrei continuato a vivere a Milano per tutta la vita. Però non nego che ci sono giorni in cui le diversità mi pesano, probabilmente a seconda delle ore di sonno, del famoso lato dal quale sono scesa dal letto o da chissà che altro.

Vorrei dunque farvi progressivamente partecipi delle mie "intolleranze", non sia mai che un altro e più sereno punto di vista (il vostro) mi porti un qualche beneficio.
Innanzitutto, nella categoria bizzarrie messicane rientra sicuramente la figura dell’insacchettatore del supermercato, figura imprescindibile in qualsiasi esercizio commerciale. A Città del Messico c’è una scelta enorme di supermercati, scelta che richiede tempo e attenzione per riuscire a barcamenarsi tra quello che conviene comprare e dove sia meglio farlo: Superama, Costco, Chedraui, Sanborns, Walmart, Soriana, La Europea, La Comer e chi più ne ha più ne metta. 
Fattori comuni a tutti sono l’enorme quantità e varietà di cibo (e non solo) a disposizione, che fa impallidire la nostra Metro, e non meno importante la schiera di omini e donnine che aspettano alla cassa pronti ad insacchettare l’acquisto. Malauguratamente però, chi fa questo lavoro, e sostanzialmente vive della mancia che riceve, ha un’età media tra i settanta e gli ottantacinque (da cui la certezza della longevità dei messicani), quindi come si può intuire non dispone di riflessi molto pronti. Per di più, nel tentativo di ricevere mance più laute, l’insacchettatore cerca di organizzare la spesa nelle buste in modo razionale, distribuendo i pesi, cercando di non schiacciare le cose delicate e, se necessario, estraendole nuovamente se il lavoro non gli sembra ben fatto. 
Capita talvolta (nei giorni di massima sfiga e in specifici supermercati) di trovare LA COPPIA di insacchettatori, che come i vecchietti dei Muppets chiacchierano della rava e la fava mentre lavorano, riducendo ai minimi termini la velocità delle operazioni, o peggio deliberano e opinano sulle reciproche scelte nel creare i livelli, nel chiudere buchi o ottimizzare gli spazi. 
La caduta delle balle è quindi un fenomeno inevitabile ogni volta che si va a fare acquisti, anche perché se si tenta timidamente di aiutare, il vegliardo di turno ti fulmina con lo sguardo perché pensa che il tuo scopo sia quello di evitarsi la mancia.
Con il tempo, nel super dietro casa mia, sono riuscita ad individuare l’unico omino rapido del novero, che grosso modo ha una reattività pari a Flash Il Bradipo del cartone Zootopia ma ciò nonostante resta il migliore di tutti (nonché il più simpatico). 
Per la legge di Murphy o forse semplicemente perché non sono la sola a pensare che é il meno peggio, nella cassa in cui c’è lui la fila é più lunga. Però ho sperimentato che tra una fila lunga accessoriata di omino rapido e una più scarna con omino impedito, vale sempre comunque la pena andare nella prima. Solo i principianti non lo sanno. E a me adesso non mi fregano più.

Un'altra fondamentale bizzarria messicana riguarda il famigerato boccione dell’acqua. 
Premettiamo: l’acqua è un problema enorme in questa città, per non dire in tutto il paese. Però  parlarne ora sarebbe andare un po’ off topic. Diciamo però che l’acqua del rubinetto non è potabile quindi è necessario acquistarla in boccioni da 5 o 20 litri e ovviamente dotarsi di erogatore, disponibile in varie forme e misure. Ovviamente anche in Cina avevamo lo stesso problema ma con una sostanziale differenza, che la accomuna a tutto il resto del mondo: mentre ovunque il boccione ha un tappo specifico, che cioè si fora automaticamente solo quando il boccione è inserito nell'erogatore, in Messico NO.
In Messico i boccioni hanno un COMUNE TAPPO avvitato. Immaginatevi dunque l’operazione che andrebbe fatta: svitare il tappone, alzare venti e passa chili di boccia, capovolgerlo a velocità supersonica e mirare con totale precisione il vano dell’erogatore. Nel mentre, le cascate del Niagara. Con il rischio neanche troppo remoto che l’acqua, inondando la macchinetta crei un corto circuito, la sputtani definitivamente e, se la sfiga è massima, ci si prenda pure la scossa.
Dopo due laghi di Como e uno Maggiore siamo riusciti a trovare su Youtube un tutorial (della serie: come-ci-siamo-ridotti) che spiega come ovviare al problema. 
Se cercate “poner garrafon sin tirar agua”, ci sono fior di modi, più o meno ingegnosi, per risolvere l’annoso problema (che naturalmente potrebbe essere risolto se facessero i boccioni come il resto del mondo, ma questo è un dettaglio).

Ma stiamo pensando di assoldare Flash il Bradipo del supermercato.
Secondo me il colpo di reni per catapultare venti chili in due secondi netti ce l’ha.

1 commento:

  1. Problemoni!Aspetto il II tempo..se ci sarà. Intanto fatti due pesi al mattino! Cora

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